Lo zenzero è entrato a fare parte della nostra quotidianità gastronomica con una rapidità sorprendente, tanto da non essere più considerato un semplice ingrediente esotico. Da prodotto pressoché sconosciuto a protagonista di ricette sia dolci che salate, questa radice dal sapore fresco e piccantino si presta a una varietà di usi straordinari. C’è chi utilizza lo zenzero per aromatizzare carne e pesce, chi lo aggiunge alle verdure saltate o ad arricchire impasti dolci, e chi ne sfrutta le note balsamiche per infusi, tisane o cocktail. Al di là delle preferenze personali, resta fondamentale saperlo pulire e grattugiare nel modo corretto, al fine di ottenere un risultato ottimale senza sprechi. In particolare, risulta interessante capire come procedere quando si vuole grattugiare lo zenzero con una grattugia elettrica, poiché l’utilizzo del motore può semplificare o complicare l’operazione a seconda della tecnica adottata. Per questo è essenziale conoscere le peculiarità di questa radice e le soluzioni migliori per ridurla in poltiglia o in filamenti fini, pronti per essere sfruttati in qualunque ricetta.
L’importanza di una corretta pulizia dello zenzero
Prima di passare alla grattugiatura vera e propria, è necessario soffermarsi sull’operazione preliminare di pulizia, poiché lo zenzero si presenta come una radice rivestita da una scorza sottile ma coriacea. Eliminare questa parte esterna nel modo giusto permette di non sprecare polpa e di ottenere un prodotto finale dal sapore autentico. Per lo zenzero fresco, la tecnica più indicata consiste nell’utilizzo di un cucchiaino da cucina. Sembra strano, ma passare la parte concava del cucchiaino sulla radice asporta con facilità la parte superficiale, scartando il minimo indispensabile. La ragione per cui è preferibile affidarsi a un cucchiaino, anziché a un coltello, si trova nella consistenza stessa della scorza, che in buona parte si stacca piuttosto agevolmente quando lo zenzero è fresco e succoso. Così facendo, si evita di eliminare troppo della polpa interna, ricca di gusto e principi attivi.
Nel caso in cui la radice non sia freschissima e presenti uno strato esterno più legnoso, il cucchiaino può non essere sufficiente. In tali circostanze si ricorre a un coltellino affilato e sottile, cercando comunque di raschiare la scorza con delicatezza, senza farsi prendere la mano. Lo zenzero, infatti, presenta una forma irregolare, con protuberanze e ramificazioni. La presenza di queste piccole escrescenze impone di muoversi con cura per non tagliare via parti preziose di polpa. Il concetto centrale è il medesimo: ridurre al minimo gli sprechi e garantire al tempo stesso una pulizia perfetta, in modo da avere, al termine, una radice pronta per la grattugiatura.
Uno degli aspetti più interessanti dello zenzero consiste nella sua struttura interna, caratterizzata da numerosi filamenti che corrono longitudinalmente. Questa fibrosità, responsabile in parte del suo inconfondibile profumo e della sua gradevole piccantezza, può diventare un ostacolo se non la si gestisce correttamente in fase di grattugiatura. La presenza di fibre, infatti, è ciò che rende più delicato il lavoro con la grattugia, che sia manuale o elettrica. Se la radice non viene posizionata nel verso giusto, i filamenti tendono a incastrarsi nei fori della grattugia, intasandola e rendendo il processo più lento e meno efficace. Quando ci si affida all’uso di un utensile elettrico, si ha a disposizione un motore che imprime velocità alle lame o al rullo, e questo può trasformarsi in un vantaggio notevole oppure in un problema, qualora la fibrosità dello zenzero impedisca un passaggio fluido all’interno del dispositivo. È dunque fondamentale sapere come approcciarsi correttamente alla radice, sia per proteggere il macchinario, sia per ricavare il meglio da ogni singolo pezzetto di zenzero fresco.
La scelta della grattugia elettrica
L’idea di utilizzare una grattugia elettrica per lo zenzero può sollevare dubbi, perché quest’utensile viene spesso associato al formaggio o al pane secco. In realtà, i modelli più versatili, specie quelli dotati di un rullo con fori di dimensioni ridotte, si prestano bene anche a radici come lo zenzero. Il primo fattore da valutare è la potenza del motore. Scegliere un elettrodomestico troppo debole rischia di compromettere la qualità del lavoro, perché lo zenzero, seppur non durissimo, presenta una consistenza fibrosa che può mettere in difficoltà meccanismi meno robusti. Una grattugia con un motore sufficientemente performante è in grado di sostenere la rotazione anche se il pezzo di zenzero è spesso e possiede fibre corpose.
Le grattugie dotate di rulli intercambiabili o di dischi con fori diversi possono rivelarsi particolarmente utili. Optare per un settaggio “fine” è spesso la soluzione migliore per lo zenzero, ma si può comunque sperimentare con impostazioni differenti, qualora si voglia ottenere una grana più grossolana. È importante verificare che il modello prescelto sia realizzato con materiali di buona qualità, soprattutto per quanto riguarda le parti a contatto con il cibo. Un rullo in acciaio inossidabile ben affilato o una lama altrettanto resistente sono indispensabili per gestire con efficacia le fibre della radice. A ciò si aggiunge la necessità di un contenitore o di un vano di raccolta adeguato, in cui il prodotto grattugiato possa depositarsi senza fuoriuscire da tutte le parti. Una certa compattezza complessiva del macchinario riduce il rischio di dispersione e facilita la pulizia a fine lavorazione.
La preparazione dello zenzero per la grattugia elettrica
Nel momento in cui si decide di affidarsi a una grattugia elettrica, è opportuno adottare alcune precauzioni. La prima consiste nel tagliare la radice di zenzero in pezzi di dimensioni moderate. Alcune grattugie permettono di introdurre pezzi piuttosto grandi, ma per evitare sforzi eccessivi al motore, è consigliabile sagomare lo zenzero in segmenti di due o tre centimetri di lunghezza. Questa misura risulta efficace per gestire i filamenti, prevenendo ingorghi all’interno del rullo.
La seconda attenzione riguarda il verso di grattugiatura. Lo zenzero andrebbe mantenuto preferibilmente in posizione perpendicolare rispetto alla lama o al rullo, così che i filamenti vengano tagliati e sminuzzati in modo progressivo, anziché accumularsi tutti nello stesso punto. Se ci si limita a inserire la radice in modo casuale, i residui fibrosi potrebbero avvolgersi attorno al rullo rotante, ostacolando il normale funzionamento dell’apparecchio. Un buon approccio è quello di inserire i pezzetti uno alla volta, esercitando una leggera pressione e verificando che il motore li stia processando senza incontrare eccessiva resistenza.
La scelta del taglio con cui presentare la radice alla grattugia varia in base alla forma dello zenzero. Se ci si trova davanti a un rizoma particolarmente irregolare, è opportuno rimuovere le parti più nodose e grattugiarle a parte, oppure ridurle con il coltello in segmenti regolari. Nel caso in cui la grattugia sia dotata di un pressino, un accessorio che spinge il cibo verso il rullo, è bene sfruttarlo con cautela e costanza, così da orientare lo zenzero sempre nello stesso verso.
Il processo di grattugiatura dello zenzero
Una volta avviata la grattugia, la radice pulita e tagliata correttamente entra in contatto con il rullo o la lama in movimento. In questa fase, è cruciale tenere d’occhio sia l’avanzamento dello zenzero sia il grado di riempimento del contenitore di raccolta. Se i fori sono piccoli, lo zenzero assumerà l’aspetto di una poltiglia umida, ricca di liquido e filamenti finissimi. La grattugia elettrica, a differenza di quella manuale, tende a tritare più velocemente, estraendo una buona quantità di sostanze aromatiche in poco tempo. Proprio per questo motivo, conviene lavorare lo zenzero poco prima dell’utilizzo, in modo da approfittare appieno della sua fragranza.
Se si notano segnali di rallentamento del motore, è preferibile spegnere l’apparecchio e controllare che non vi siano residui incastrati. È buona norma pulire periodicamente il rullo o la lama per rimuovere eventuali fibrosità e consentire al macchinario di operare al meglio. Una volta conclusa la grattugiatura, si potrebbe ottenere una sorta di impasto fibroso misto a liquido. Il passo successivo consiste nel separare la parte solida dai succhi. In ambito culinario, spesso si preferisce utilizzare il succo, poiché il sapore dello zenzero risulta più delicato e omogeneo. Le fibre, se eccessive, possono risultare sgradevoli sotto i denti. È comunque possibile conservare entrambi gli elementi, magari scegliendo di sfruttare la parte fibrosa in infusi o altre preparazioni in cui i filamenti non infastidiscano il palato.
Pulire e grattugiare lo zenzero nel modo corretto con una grattugia elettrica richiede poche accortezze, ma un minimo di esperienza si rivela prezioso. Prima di tutto, è opportuno assicurarsi che la radice sia sempre fresca e di buona qualità, con la buccia integra e senza parti ammuffite o eccessivamente secche. La freschezza influisce in modo rilevante sulla facilità di grattugiatura, poiché la polpa più tenera si sminuzza con minore sforzo, e il succo risulta più abbondante e aromatico. Inoltre, è essenziale non trascurare la manutenzione dell’utensile elettrico. Alcuni modelli possono essere smontati almeno in parte, consentendo una pulizia più accurata delle componenti rotanti. Residuare filamenti di zenzero all’interno del rullo porta a sgradevoli odori e può influenzare il funzionamento della grattugia stessa. È consigliabile sciacquare immediatamente i pezzi amovibili, evitando che la polpa di zenzero si secchi e si incastri in modo ostinato.
Nel caso in cui la grattugia elettrica non disponga di fori sufficientemente piccoli o se si tema che il motore non sia in grado di supportare la fibrosità di questa radice, si può valutare di utilizzare inizialmente una grattugia manuale con lame molto fini per sminuzzare grossolanamente e, successivamente, passare questo primo trito in un apparecchio elettrico più adatto alla rifinitura. È un approccio leggermente più lungo, ma può rivelarsi utile se si possiede già una grattugia elettrica non specificamente progettata per alimenti fibrosi.
Conservazione dello zenzero grattugiato
Una volta grattugiato, lo zenzero tende a ossidarsi o a seccarsi rapidamente, perdendo parte del suo aroma. Per questa ragione è preferibile utilizzarlo subito o, se necessario, conservarlo in modo adeguato per mantenerne sapore e proprietà. Se si vuole preparare una piccola scorta di zenzero già grattugiato, lo si può riporre in un contenitore ermetico, cospargendo la superficie con un velo di pellicola a contatto, così da limitare il più possibile il contatto con l’aria. Si può aggiungere anche qualche goccia di limone per rallentare l’ossidazione, soprattutto se si prevede di impiegarlo in ricette dal sapore agrumato o comunque compatibili con il gusto del limone stesso.
Qualora si desideri conservare lo zenzero grattugiato per tempi un po’ più lunghi, è possibile surgelarlo dopo averlo disposto in piccoli mucchietti, magari appoggiati su un foglio di carta da forno o all’interno di vaschette per il ghiaccio, ricoprendolo con poca acqua o olio. In questo modo si avranno delle monoporzioni pronte all’uso che, una volta congelate, possono essere riposte in un sacchetto per alimenti a chiusura ermetica. Così facendo, quando servirà dello zenzero grattugiato, basterà estrarre la porzione desiderata dal freezer e aggiungerla direttamente in padella o in una salsa.
Conclusioni
L’uso della grattugia elettrica per lavorare lo zenzero semplifica notevolmente le operazioni, ma occorre prestare attenzione ai passaggi fondamentali per ottenere un risultato professionale. È cruciale iniziare da una radice di zenzero fresca, pulita con accortezza per eliminarne la scorza con un cucchiaino o un coltellino sottile, ridurre la radice in pezzi non troppo grandi e inserirla nel macchinario rispettandone il verso e la potenza del motore. È altrettanto importante controllare regolarmente che le fibre non ostruiscano il rullo o la lama e, una volta terminata la grattugiatura, separare il succo dalla parte fibrosa per sfruttare appieno le potenzialità gastronomiche di questa radice dai mille impieghi.